bah
I vecchi e la Roubaix
Questa è la storia della Parigi Roubaix nel suo compleanno centoventi.
Una storia di fango, cadute, verde pallido dei prati e stradine di campagna ricoperte di pavé, una settantina di km di queste stradine e gente attorno.
Ma è anche la storia di un gruppo non dico di vecchietti, ma di corridori degli anni zero che si mettono d'accordo e decidono di far vedere a tutti che quel ciclismo lì non è finito, almeno per oggi. C'è Cancellara alla sua ultima Roubaix, c'è Tom Boonen che di Roubaix ne ha vinte quattro e punta al pokerissimo, record assoluto. Dieci anni fa i due iniziavano a scornarsi sui muri e sui pavè delle Classiche del Nord, ma era un altro ciclismo: altri sponsor, altre maglie, ancora non si parlava di motorini nascosti e il pavé era roba da affrontare a mani nude.
E oggi i campioni sono altri, e spesso e volentieri in gara surclassano le vecchie bandiere. Il campione è Sagan, che sta imparando man mano a non dissipare il suo enorme talento; vincitori più o meno occasionali, fortissimi, sono i Vanmarcke e i Kristoff.
Ma la bellezza di questa Roubaix sta appunto in questo patto tra vecchietti, firmato chissà dove chissà quando. (...)
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Io, oggi, non sono Charlie [un post pieno di ripetizioni].
Oggi non sono Charlie, mi dispiace. Non ci riesco. Non lo sono perché voglio ristabilire un po' la media.
Fortunatamente, però, lì fuori ci sono migliaia di campioni di libertà indignati, per cui tutto andrà bene.
Anche quelli che non sono mai stati Charlie, quelle persone giustamente indignate ma che fino all'altroieri mai hanno letto Charlie Hebdo e anzi, in molti casi, ne ignoravano l'esistenza.
Ecco, se qualche volta l'avessero sfogliato, avrebbero trovato anche cose sgradite. Forse l'avrebbero richiuso.
Avrebbero visto dei disegnatori che giocavano contro le intolleranze, i fascismi, le ipocrisie. Le nostre, prima di tutto. I nostri fascismi, le cazzate del nostro popolo di mostri perbene.
Ne ho visti tanti.
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Ragno
Lo trovo sul cruscotto dell'Alfa rientrando dal supermercato con un pacchettino in mano.
E' un ragnone grande come due monete da euro affiancate, chiaro di colore, zampe spesse e mandibole potenti. Come è noto - una delle nozioni popolari più importanti - ragno di sera porta sorpresa, e mai andrebbe ammazzato. Cosi' prendo un foglietto, gli mormoro qualcosa e cerco di farcelo salire, per lanciarlo fuori. Ma è dannatamente astuto, certo più di me, e s'infila in una fessura di fianco al volante, verso il motore.
E qui il dilemma: domattina sarà un ragno di mattina, e porterà sfortuna. Oppure - e il dilemma si complica - s'è cotto nel motore, e quindi l'ho ucciso ora, e porta ugualmente sfortuna. Concorso di colpa? Preterintenzionale?
Fuori il tempo è ostile, e stanotte dormo in macchina. Se non è morto mi morderà?
In ogni cqso perdo io. Ah, giesù!
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Restiamo x.
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Ma allora.
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Tangram 2
La facciata-alveare è un susseguirsi di scenette varie, a differenti livelli e diverse latitudini. Come caselle di un quiz alla tv.
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Tangram 1
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